Laboratorio di scrittura a partire da sé

“Sperimentare” approcci multimodali in percorsi di scrittura

Introduzione

Presentiamo  qui materiali relativi a un insieme di lavori in cui abbiamo voluto assumere, in modo consapevole e mirato, un approccio multimodale. [1]

In realtà la multi modalità era già presente nel  nostro lavoro sin dall’inizio, sia per la centralità dell’oralità e di tutti gli aspetti multimodali implicati nell’oralità – la lettura espressiva, la ritualità e coralità nella lettura degli scritti di getto,  la postura ecc – sia per una serie di intrecci fra linguaggi che sono stati sperimentati almeno in alcune occasioni, vedi ad esempio in questo stesso sito il Lab. Se mi trasformassi in una cosa e, per certi aspetti, Autoritratti.

L’approccio e le osservazioni che riassumiamo nelle diapositive sono legati in particolare a elementi relativi a lingua e linguaggi e alla loro interazione, una contaminazione che nel tempo abbiamo praticato all’interno del laboratorio (e molte/i di noi già nella loro esperienza di insegnamento)  ma che come gruppo non avevamo affrontato esplicitamente nelle sue possibili implicazioni, prima fra tutte la sua eventuale ricaduta sul processo di scrittura.

Il nostro desiderio di un approfondimento su temi e  pratiche condivise si è saldato con l’occasione offerta dal dibattito oggetto del XX Convegno nazionale del Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica), organizzazione in cui sono parte attiva almeno cinque partecipanti del laboratorio di scrittura [2]. Il tema del convegno,  “Orale e scritto, verbale e non verbale: la multi modalità nell’ora di lezione”, prevedeva fra l’altro, nel temario, anche una sezione dedicata a “multi modalità e apprendimento permanente”.

Osservando appunto il temario del Convegno, ne abbiamo ricavato spunti per “leggere  il nostro lavoro” e abbiamo capito che avevamo delle cose da dire. Così abbiamo maturato la curiosità di verificare che cosa succede quando la scrittura si incontra con altri linguaggi, se questa ci guadagna o ne è in qualche modo depotenziata e indebolita. Del resto un lavoro specifico di ricerca è sembrato un’importante occasione di riflessione e di valorizzazione dell’esperienza del laboratorio oltre che un’opportunità di approfondimento, per verificare se e come qualche aspetto del nostro vissuto nel laboratorio possa servire da stimolo e “modello” da sperimentare in altri contesti, ad esempio nell’ambito cittadino dell’educazione permanente, ma anche nella scuola, come sembra  promettere la stessa sinergia positiva creatasi fra lo stesso laboratorio di scrittura e il Giscel.

Al Convegno la nostra è l’unica esperienza sulla formazione permanente e sulla scrittura di adulti e suscita interesse per alcuni aspetti specifici,  dalla capacità di inclusione di questo tipo di esperienza alla sua potenziale anche se parziale replicabilità,  sia con adulti sia con giovani studenti.

Con una specifica attenzione all’importanza  che può assumere l’utilizzo di strategie educative che mirano ai livelli più alti e all’effetto di trascinamento che ne deriva anche per chi parta da condizioni più svantaggiate, come ci suggeriscono Silvana Ferreri e Antonella Marchese nel loro “Non uno di meno”.

Qui  si propone un adattamento della relazione esposta da Luisa M. e Pinella in quella sede, con l’avvertenza che alle diapositive originarie se ne aggiungono altre  con osservazioni e commenti che ne riprendono le parti significative. La  presentazione si snoda attraverso la selezione di alcuni momenti significativi dell’esperienza e una carrellata di esempi, scelti con cura fra i lavori di ciascun/a partecipante al laboratorio e a sostegno delle osservazioni che sono sembrate di maggior interesse relativamente ai  temi e  al metodo seguito [3].

[1] – Hanno partecipato ai laboratori cui qui si fa riferimento: Bonaria, Bruna, Cristina, Grazia, Lulli, Luisa M., Luisa S., M. Eugenia, Mariateresa A.,  M. Teresa L. , Rita, Roberto, Rosanna, Pinella.

[2] – M.Teresa L, , Roberto, Rosanna, Luisa M., Pinella. A loro si deve la selezione dei materiali e l’elaborazione delle osservazioni  relative.

[3] – Dell’esperienza si dà conto in un saggio all’interno del volume Voghera M., Maturi P., Rosi F. (a cura di) Orale e scritto, verbale e non verbale: la multi modalità nell’ora di lezione, Franco Cesati Editore, 2020, Firenze.